Ostanel (VcV): “Basta scuse su Borse di studio: la Giunta regionale sceglie convintamente di non finanziarle. Su Addizionale si ripete copione acchiappa-consenso che toglie servizi”

18 agosto 2023

(Arv) Venezia 18 ago. 2023 - “Adesso basta scappatoie per le Borse di studio agli idonei non beneficiari. Basta rimandare ogni decisione alla scusa omnibus degli incontri con la ministra Bernini. Basta scaricare sullo Stato le mancanze di una Regione che i giovani li loda a parole e li snobba con i fatti. Purtroppo, la Giunta veneta si disinteressa dei ragazzi e del diritto allo studio: lo ha certificato con l’ennesimo bilancio firmato Zaia. Sulle Borse di studio non è che non ci siano soldi, si sceglie, convintamente, di non metterli”.

Questo il commento di Elena Ostanel, consigliera regionale del gruppo ‘Il Veneto che Vogliamo’ sul bilancio di previsione 2024-2026 licenziato dalla Giunta regionale del Veneto.

“Trovo infatti particolarmente grave e preoccupante – spiega Ostanel - che il centrodestra abbia scelto di non aumentare lo stanziamento per la Cultura, senza mettere un euro in più per saldare le borse a quei 3.646 ragazze e ragazzi idonei non beneficiari che aspettano il dovuto ormai da quasi un anno. Pur a fronte del disastro 2023, con una figuraccia che si perpetua da mesi, la Giunta attua una scelta che conferma il suo ormai palese disinteresse verso i giovani e il diritto allo studio. Così, l'ennesimo impegno preso in occasione dello scorso Assestamento di finanziare il ‘maggior numero possibile’ delle borse pendenti (le virgolette sono dell'Assessore regionale al Bilancio Calzavara) suona come una promessa svuotata di ogni significato concreto”.

“Sull'Addizionale Irpef il copione si ripete – osserva Elena Ostanel - Ci risiamo anche quest'anno con l'annuncio acchiappa-consenso della rinuncia ad applicarla. Ma non è vero che il Veneto sia ‘Tax Free’: siamo purtroppo una regione che non ha fondi da investire per garantire più servizi ai propri cittadini. Oggi le diseguaglianze aumentano e tante famiglie rischiano di non riuscire più a permettersi gli aumenti delle rette degli asili per i propri figli e delle RSA per i propri genitori anziani. L'Addizionale regionale Irpef è una questione di cinismo politico: ad una prima lettura è una scelta che sembra venire incontro ai cittadini ma, in realtà, nell'attuale frangente socio- economico, toglie loro servizi, in cambio del consenso”.